L’allenatore dell’Academy Ladispoli: “La società ha concluso un calciomercato di livello e ora tocca a noi dimostrarlo. Col Nettuno poco lucidi”

Domenica c’è un grande scontro diretto che può cambiare la faccia della classifica del Girone A di Eccellenza. Il Falaschelavinio affronta in casa l’Academy Ladispoli in una sfida fondamentale per la corsa alla salvezza. I punti che separano i padroni di casa, penultimi, dai rossoblù, sedicesimi nel tabellone, sono tre, e vincere è molto importante per le due squadre. Lo sa bene Massimiliano Castagnari, tecnico del Ladispoli, che ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni.

Che partita ti aspetti domenica contro il Falaschelavinio?
“Per loro ha un valore doppio perché sono proprio in zona retrocessione. Noi stiamo cercando di metterci in discussione per i Playout. Poi che le reali possibilità di questa squadra siano altre conta poco. L’unico rammarico è che, vincendo con il Nettuno, si sarebbe potuta affrontare questa partita in un modo più tranquillo e con una classifica migliore. Purtroppo le cose non sono andate bene ed è normale che adesso ce li troviamo addosso”.

Sai già cosa aspettarti?
“Grazie alle vostre telecamere, come noi studiamo gli altri loro studiano noi. Quindi possiamo tranquillamente vedere il percorso delle squadre grazie alle vostre immagini. Poi ognuno ha le proprie conoscenze e cerca di preparare le gare nel modo migliore. Io non penso che questa partita sia importante dal punto di vista tattico quanto lo sia per motivazioni e soprattutto per tranquillità che la squadra deve avere per raggiungere il risultato. Domenica si giocherà a porte chiuse e vedremo i reali valori in campo, visto che non ci saranno altri aspetti”.

Pensi siano più forti le loro motivazioni o le vostre?
“Penso che sono simili. Non posso dire noi o loro. Ognuno affronterà la partita con il canonico coltello fra i denti, ma solo per la determinazione necessaria al raggiungimento del risultato. Noi dobbiamo mostrare quanto valiamo. Stiamo giocando bene, ma raccogliamo poco. Domenica abbiamo buttato alle ortiche un risultato a tempo quasi scaduto. Penso sia arrivato il momento di cominciare a raccogliere quanto seminato”.

La vittoria manca dalla 13ª giornata. Come mai?
“Sicuramente i fattori sono tanti, ma se si cercano altre ragioni non si raggiunge l’obiettivo. Se parlo di sfortuna, mancanze o bravura degli avversari non centro il traguardo più importante, cioè fare qualcosa in più per vincere. Bisogna guardare in casa propria, senza parlare di malasorte o bravura degli avversari, né di altre situazioni che centrano poco con la nostra. Dobbiamo andare oltre a tutto per andare a prendere la vittoria”.

In queste giornate cosa vi è mancato?
“Forse non siamo stati lucidi. Se dobbiamo guardare le cose positive col Nettuno, rispetto ad altre gare, siamo andati in vantaggio e abbiamo avuto due occasione per chiudere la partita. Siamo stati agganciati con il loro unico tiro in porta in 70 minuti. Poi ci abbiamo messo del nostro con il rigore sbagliato nel finale, ma non può portare la croce della colpa chi lo ha tirato”.

In generale invece?
“Abbiamo bisogno di essere gratificati per vincere. La gratificazione viene dal successo della domenica. Non ci sono altre condizioni”.

Che mercato avete fatto?
“Da metà novembre la rosa è migliorata qualitativamente sotto tutti gli aspetti. Il mercato della società è stato importante e questo bisogna dimostrarlo coi punti, ma noi non lo stiamo facendo”.

L’obiettivo dell’Academy Ladispoli è la salvezza tramite Playout?
“Vogliamo proseguire partita in partita, senza fare discorsi a lungo termine. In una posizione come la nostra non si possono fare discorsi guardando a fine campionato, bisogna guardare solo chi ti sta sopra, da cui bisogna accorciare, mentre chi sta sotto che va allontanato. Questo si fa solo con le vittorie che devono arrivare”.

Guardando indietro, hai qualche rammarico?
“Di rammarico ne abbiamo tanto. Per quello che ha espresso la squadra dovremmo avere minimo 7 o 8  punti in più. Ora dobbiamo guardare in casa e pensare al presente, senza guardare al futuro”.

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