Eccellenza | Valmontone, Bellotti: "A fine stagione andrò via"

L’Eccellenza che verrà | Valmontone 1921, si dimette anche Bellotti: “Non posso fare altrimenti”

Il presidente del Valmontone 1921: “Non si può preparare l’Eccellenza così. Dipende dall’Amministrazione che non ci dà risposte”

Eccellenza | Valmontone, Bellotti: "A fine stagione andrò via"
Massimiliano Bellotti, presidente del Valmontone © Valmontone Calcio

Come un fulmine a ciel sereno, dopo una stagione da protagonista assoluto nel Girone D di Promozione, il Valmontone 1921 rischia non partecipare al prossimo campionato di Eccellenza. Il patron Bucci durante una conferenza stampa ha annunciato il suo passo indietro, determinato a lasciare a causa dell’assenza delle istituzioni che hanno fatto sì che ai primi di giugno i giallorossi si ritrovino senza un campo idoneo. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Massimiliano Bellotti, presidente della società, e lo staff legale di Manolo Bucci. E proprio il presidente Bellotti ai microfoni MYSP ha confermato anche le sue dimissioni. Pronto a rimandare il suo mandato vista la situazione che si è venuta a creare dopo un’annata storica, culminata con la promozione diretta in Eccellenza. 

Salve presidente, ci può spiegare nel dettaglio cosa è successo e come si è arrivati a questo punto?
È impossibile programmare e prendere dei giocatori quando io non ho la certezza della struttura dove farli giocare. Sinceramente, andare a giocare in un altro paese è umiliante per uno che ha fatto un percorso all’interno della sua città. Il motivo è che il Comune non risponde al club. Il mio lavoro però sarà quello di garantire la continuità almeno per quello che riguarda il settore agonistico e la scuola calcio. Non vogliamo che tutto il nostro lavoro sia smantellato, sempre che ci concedano questa possibilità. Non vogliamo che i bambini siano costretti ad andare a giocare in un altro paese perché qui finisce tutto. A oggi la situazione è questa e siccome mancano 30 giorni alla fine della stagione, noi speriamo che ci sia un sussulto di dignità da parte di chi governa Valmontone, ci faccia capire che cosa si vuole fare. Non è che non vogliamo continuare, non possiamo. Noi siamo impossibilitati perché c’è solo un campo a undici e chi mastica di pallone sa che i ragazzi dell’Eccellenza si allenano in prima fascia, dalle 15 alle 17, che è lo stesso orario dove si allenava lo scorso anno la Scuola Calcio. A tutto questo si aggiunge che il campo di via della Pace non è idoneo per disputare le partite del campionato di Eccellenza”.

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Voi avete fatto qualcosa per rimediare?
“Noi ci siamo resi disponibili a fare tutti i lavori che servono per superare le problematiche.
Se ci danno lo stadio dei Gelsi, invece, facciamo i lavori lì mettendoci anche meno tempo. In questi anni abbiamo scritto due volte alla Giunta comunale, ma non è mai arrivata risposta. Adesso però per forza di cose dobbiamo avere una risposta ufficiale che ancora manca. Capite bene che, a questo punto, noi avevamo anche chiuso sei contratti con dei calciatori tra Serie D ed Eccellenza. Ma non possiamo vincolare tutto e tutti se non abbiamo una struttura idonea. Questo è quello che riguarda le Prime Squadre. Tra l’altro, quest’anno la Femminile si allenava fino alle 22, con molte difficoltà e mettendo dentro tutti in un unico campo. Quindi ragazze di 16 o 17 anni tornavano a casa a mezzanotte, e venivano da noi partendo da Roma o da Frosinone. Altro problema che abbiamo sollevato all’Amministrazione e altra risposta che non è mai arrivata”

Cosa intende con nessuna risposta?
“Non rispondono né al telefono, né alle mail. Noi ci sentiamo un po’ umiliati anche dal punto di vista personale. Questa forzatura è pure per dare un segnale forte a questi signori. Detto questo, c’è il problema che se anche decidessi di andare a fare il campionato di Eccellenza individuando un altro campo, allenandoci nel nostro centro sportivo significherebbe togliere due ore alla Scuola Calcio. Oggi i bambini, e parliamo di quasi 400 iscritti, si allenano in un unico campo. Già era difficile così, togliendogli altre due ore significa non farli allenare. Diventa tutto molto più complicato. Noi sinceramente non ci aspettavamo questo silenzio totale, siamo rimasti pure un po’ basiti. È vero che in questi anni abbiamo sempre chiesto la gestione e non ce l’hanno mai data, ma almeno una risposta o un confronto era lecito aspettarselo. Sono circa due mesi che è come se non esistessimo. Detto questo, però, va ricordato che la società c’è, ci sono degli allenatori, degli investimenti fatti sul Settore Giovanile e sull’Agonistica. Ci sentiamo e mi sento, dopo 13 anni da presidente, di non lasciare senza dare una mano. Questo è un mio impegno personale per dare, con dirigenti legati alla nostra compagine e che sono nel nostro staff, una continuità alla nostra Scuola Calcio e all’Agonistica. È chiaro che sarebbe stucchevole restare in questa situazione, non è possibile. I numeri che abbiamo con l’arrivo del patron Bucci resteranno perlomeno nella storia. Ma se lui decidesse di andare via perché si sente umiliato dall’amministrazione, io per correttezza, stima e amicizia, per coerenza, rispetto e opportunità, non posso fare altro che andare via insieme a lui”. 

Non sarete però i soli a lasciare. Ci saranno anche il ds Ventura e mister Di Loreto“Dopo l’annuncio fatto dal patron Bucci noi non pensiamo che cambi qualcosa, però, è chiaro che i tempi del calcio portano a fare dei ragionamenti. Noi abbiamo trenta giorni di attesa per un’eventuale risposta. Ma non vogliamo vincolare nessuno, abbiamo dato all’Amministrazione il termine ultimo fino al 30. Se al mister venissero offerte altre panchine, non può aspettarci altri venti giorni. Questo però è un discorso che abbiamo fatto con tutti per correttezza. Questi signori che non ci rispondono non conoscono nemmeno i tempi del calcio. Però per un campionato di Eccellenza a questo punto la squadra doveva essere già pronta e partire tra un mese, dato che tra la Coppa e la preparazione estiva bisogna iniziare a lavorare presto. Per come la vediamo noi è corretto e professionale lasciare a tutti la possibilità di accettare eventuali offerte, perché l’Amministrazione non ci permettere di continuare. Non abbiamo fisicamente un posto dove giocare e ci sembra pure un po’ surreale andare sul campo di un altro paese”.