Il tecnico dell’Under 15 del Ponte di Nona: “Aggressione, organizzazione, gioco. Questa la mia idea di calcio”
Di seguito l’intervista a cura di Daniele Muraro al tecnico dell’Under 15 del Ponte di Nona Mario Vetere.
Questa sera ospite dello Spazio Interviste a cura di Daniele Muraro l’Allenatore degli Under 15 élite Mario Vetere.
Buonasera Mister Vetere e benvenuto nello spazio interviste del Ponte di Nona!
Siamo felici di avere l’opportunità di conoscerti meglio e di scoprire di più sul tuo ruolo e le tue prospettive.
Ecco alcune domande per iniziare:
Cosa ti ha portato a scegliere il Ponte di Nona come società in cui allenare, e come ti trovi a far parte di questo ambiente?
“È stata una società che fin da subito ha espresso la volontà di portare una ventata di cambiamento. Mi reputo una persona determinata e stimolata da programmi di crescita, e all’interno della società c’è l’intento e la determinazione di crescere!”
Qual è il tuo approccio personale nell’interagire con i giovani calciatori, sia a livello tecnico che umano, per aiutarli a crescere dentro e fuori dal campo?
“Credo che la priorità sia entrare in connessione con i ragazzi. È un’età delicata dove entrano in gioco tantissimi fattori caratteriali che influiscono molto sulla performance sportiva. Noi dello staff dobbiamo essere bravi a individuare le criticità e lavorare; tutti devono sentirsi importanti. Tutti devono ricevere le giuste attenzioni a patto di avere l’atteggiamento giusto in allenamento e in gara, perché per me è prioritario. Personalmente, tendo a instaurare un legame profondo con le squadre e cerco di capire se un ragazzo sta vivendo un momento no, cercando di essere attento a tutto ciò che è messaggio non verbale.”
Quali sono i tuoi obiettivi principali come allenatore qui al Ponte di Nona, sia a breve che a lungo termine, per lo sviluppo della squadra e dei ragazzi?
“Il mio intento è creare una cultura del lavoro, una mentalità forte. Mi piacerebbe fare un percorso lungo; sento di essere entrato all’interno di una bella famiglia. Per me, l’ambiente è uno dei fattori più importanti per la crescita.”
Se dovessi descrivere la tua idea di calcio in tre parole, quali sarebbero?
“Aggressione, Organizzazione, Gioco.”
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