Il Responsabile dell’area sportiva del Ponte di Nona: “Le sfide principali saranno sicuramente legate alla gestione dei tempi, degli spazi e dei risultati”
Di seguito l’intervista al Responsabile dell’area sportiva del Ponte di Nona, Mirko di Stefano.
Questa sera ospite dello Spazio Interviste a cura di Daniele Muraro, il Responsabile dell’area sportiva Mirko Di Stefano.
Buonasera Mirko, benvenuto nello spazio interviste del Ponte di Nona! Siamo felici di avere l’opportunità di conoscerti meglio e di scoprire di più sul tuo ruolo e le tue prospettive.
Cosa ti ha spinto a scegliere il Ponte di Nona come nuova tappa della tua carriera nel calcio giovanile?
Qeullo che mi ha spinto a scegliere il Ponte di Nona è sicuramente l’ambizione e la preparazione delle persone che mi hanno contattato, in particolare nella figura di Enrico Pagliaroli, che considero un vero punto di riferimento nel calcio giovanile. Ho sentito sin dal primo incontro una grande fiducia della famiglia Gaglio. Questa è una tappa importante per me: dopo anni di esperienza tra scouting e direzione in categorie meno blasonate, quest’anno mi ritrovo a gestire, insieme al mio staff, due gruppi élite e due squadre molto competitive a livello regionale. Le aspettative sono alte e in linea con le ambizioni, quindi sarà sicuramente una stagione stimolante.
Quali sono gli obiettivi principali che ti sei prefissato per questa stagione con i nostri giovani talenti?
Gli obiettivi che ci siamo prefissati riguardano la crescita dei ragazzi, dall’Under 14 fino all’Under 17. Abbiamo spostato il focus non solo sui lavori tattici e di squadra, ma anche molto sulla tecnica individuale. Vogliamo offrire ai ragazzi sempre maggiori opportunità di crescita e di miglioramento personale. Mi piace pensare che l’ambiente del Ponte di Nona debba trasmettere serenità, passione e la voglia di migliorarsi, sfidando se stessi ogni giorno. Il percorso di crescita dei ragazzi non si misura in un solo anno e non si può valutare solo attraverso i risultati sportivi, ma è importante mantenere sempre l’attenzione su questo processo.
In che modo pensi di strutturare il lavoro con gli allenatori per favorire la crescita tecnica e caratteriale dei ragazzi?
Il focus quest’anno è stato spostato molto sul lavoro individuale. Cerchiamo di dare ai ragazzi la miglior preparazione possibile, basata sulle loro qualità e caratteristiche specifiche. Sarà una sfida complicata per via degli spazi, dei tempi e degli impegni, ma questo approccio ci porterà un valore aggiunto per i nostri tesserati. Credo sia importante garantire agli allenatori il massimo supporto, lasciandoli lavorare con serenità, senza pressione. Le persone che abbiamo scelto condividono i nostri valori e la nostra visione del calcio, ed è essenziale che ci sia un clima di collaborazione e fiducia.
Come valuti l’importanza del settore giovanile nel contesto calcistico odierno, e quali sono le tue strategie per svilupparlo al meglio qui a Ponte di Nona?
Il settore giovanile è da sempre il cardine del nostro movimento. È qui che si costruiscono non solo le squadre, ma anche i calciatori che diventeranno i professionisti o i semiprofessionisti del domani. Questi ragazzi dovranno condividere valori importanti, e lo sport è uno dei mezzi migliori per farlo. Amo lavorare con il settore giovanile, perché con i ragazzi si respira ancora la voglia di raggiungere sogni e obiettivi che, a volte, sembrano irraggiungibili. Essere al loro fianco nel percorso di crescita, supportandoli in questa scalata, è una cosa che mi riempie di soddisfazione. Per sviluppare al meglio il settore giovanile qui a Ponte di Nona, punteremo su un lavoro tecnico e caratteriale specifico per ogni giocatore, mantenendo un ambiente positivo e stimolante.
Quali pensi siano le sfide principali che incontrerai nel tuo nuovo ruolo e come intendi affrontarle?
Le sfide principali saranno sicuramente legate alla gestione dei tempi, degli spazi e dei risultati. Gestire due gruppi élite e mantenere alte le aspettative in un ambiente competitivo richiede molto impegno. Sarà fondamentale saper affrontare i momenti positivi e negativi, garantendo serenità agli allenatori e ai ragazzi. Alla fine della stagione, l’obiettivo è festeggiare tutti insieme il raggiungimento dei traguardi che ci siamo prefissati.
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