Il Ponte di Nona ha pubblicato sui propri canali social le interviste ai tecnici delle squadre dell’Agonistica
Intervista al mister dell’Under 14 Regionale del Ponte di Nona Alessio Mecarelli.
Questa sera ospite dello Spazio Interviste a cura di Daniele Muraro l’Allenatore degli Under 14 Regionali Alessio Mecarelli.
Buonasera Mister Mecarelli e benvenuto nello spazio interviste del Ponte di Nona!
Siamo felici di avere l’opportunità di conoscerti meglio e di scoprire di più sul tuo ruolo e le tue prospettive.
Ecco alcune domande per iniziare:
Cosa ti ha portato a scegliere il Ponte di Nona come società in cui allenare, e come ti trovi a far parte di questo ambiente?
“La scelta è stata semplice, trattandosi di una società ormai affermata nel territorio laziale. Inoltre, ho trovato persone fantastiche, molto professionali, in un ambiente familiare ma, soprattutto, molto ambizioso.”
Qual è il tuo approccio personale nell’interagire con i giovani calciatori, sia a livello tecnico che umano, per aiutarli a crescere dentro e fuori dal campo?
“A livello tecnico, cerco di insegnare loro cose semplici e funzionali per la loro crescita individuale e per quella collettiva della squadra. A livello umano, mi piace parlare con loro da uomo a uomo, anche se a volte posso sembrare il “cattivo” della situazione, ma lo faccio per il loro bene.”
Quali sono i tuoi obiettivi principali come allenatore qui al Ponte di Nona, sia a breve che a lungo termine, per lo sviluppo della squadra e dei ragazzi?
“Il mio obiettivo principale è far crescere questi ragazzi sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo lottare per restare ai vertici del campionato senza aver paura di sbagliare. Vincere le partite aiuta a crescere, perché porta autostima e sicurezza nei propri mezzi.”
Se dovessi descrivere la tua idea di calcio in tre parole, quali sarebbero?
“Impegno, sacrificio, coraggio: senza una di queste componenti, la catena si spezza.”
L’intervista al tecnico dell’Under 16 Élite Ivan Migani.
Questa sera ospite dello Spazio Interviste a cura di Daniele Muraro l’Allenatore degli Under 16 élite Ivan Migani.
Buonasera Mister Migani e benvenuto nello spazio interviste del Ponte di Nona!
Siamo felici di avere l’opportunità di conoscerti meglio e di scoprire di più sul tuo ruolo e le tue prospettive.
Ecco alcune domande per iniziare:
Cosa ti ha portato a riscegliere il Ponte di Nona come società in cui allenare, e come ti trovi a far parte di questo ambiente per la seconda volta?
Cosa mi ha portato a tornare a Ponte di Nona? Beh, come sempre, sono state le persone: il presidente Enrico Pagliaroli, Maria, tutti volti che conoscevo già dai tempi in cui allenavo qui. Il Ponte di Nona è sempre stato come una famiglia per me. Quando si è presentata l’opportunità di riprendere un percorso iniziato sei anni fa, non ho esitato ad accettare. Le persone a Ponte di Nona fanno davvero la differenza.
Qual è il tuo approccio personale nell’interagire con i giovani calciatori, sia a livello tecnico che umano, per aiutarli a crescere dentro e fuori dal campo?
L’approccio deve partire dalle basi. Ho chiesto ai ragazzi di impegnarsi, di essere sempre disponibili e di lavorare con grande professionalità. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, è fondamentale che ci sia disponibilità e dedizione. Sul piano umano, è altrettanto importante costruire un rapporto schietto, basato sul rispetto reciproco. Anche se noi siamo allenatori e loro calciatori, il rispetto deve essere alla base di tutto. Credo che questo sia cruciale per aiutarli a crescere sia dentro che fuori dal campo. Il rispetto e la disponibilità sono due pilastri fondamentali per diventare protagonisti, non solo in campo, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Quali sono i tuoi obiettivi principali come allenatore qui al Ponte di Nona, sia a breve che a lungo termine, per lo sviluppo della squadra e dei ragazzi?
A Ponte di Nona non ci fissiamo obiettivi specifici, piuttosto lavoriamo su un progetto strutturato per ogni singola squadra, adattato alle capacità dei calciatori. Questa categoria è sicuramente importante per il Ponte di Nona, e il nostro obiettivo è valorizzare i nostri giocatori. Poiché molti di loro provengono dai campionati regionali, hanno bisogno di un lavoro più intenso. Cercheremo di prepararli mentalmente al campionato che affronteremo, con l’obiettivo di farli crescere sia per le categorie future, sia che rimangano con noi, sia che proseguano altrove.
Se dovessi descrivere la tua idea di calcio in tre parole, quali sarebbero?
Le tre parole senza dubbio sono: Disponibilità, Sacrificio e Intelligenza Tattica, il resto viene da sé.
Buonasera Mister Migani e benvenuto nello spazio interviste del Ponte di Nona!
Siamo felici di avere l’opportunità di conoscerti meglio e di scoprire di più sul tuo ruolo e le tue prospettive.
Ecco alcune domande per iniziare:
Cosa ti ha portato a riscegliere il Ponte di Nona come società in cui allenare, e come ti trovi a far parte di questo ambiente per la seconda volta?
Cosa mi ha portato a tornare a Ponte di Nona? Beh, come sempre, sono state le persone: il presidente Enrico Pagliaroli, Maria, tutti volti che conoscevo già dai tempi in cui allenavo qui. Il Ponte di Nona è sempre stato come una famiglia per me. Quando si è presentata l’opportunità di riprendere un percorso iniziato sei anni fa, non ho esitato ad accettare. Le persone a Ponte di Nona fanno davvero la differenza.
Qual è il tuo approccio personale nell’interagire con i giovani calciatori, sia a livello tecnico che umano, per aiutarli a crescere dentro e fuori dal campo?
L’approccio deve partire dalle basi. Ho chiesto ai ragazzi di impegnarsi, di essere sempre disponibili e di lavorare con grande professionalità. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, è fondamentale che ci sia disponibilità e dedizione. Sul piano umano, è altrettanto importante costruire un rapporto schietto, basato sul rispetto reciproco. Anche se noi siamo allenatori e loro calciatori, il rispetto deve essere alla base di tutto. Credo che questo sia cruciale per aiutarli a crescere sia dentro che fuori dal campo. Il rispetto e la disponibilità sono due pilastri fondamentali per diventare protagonisti, non solo in campo, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Quali sono i tuoi obiettivi principali come allenatore qui al Ponte di Nona, sia a breve che a lungo termine, per lo sviluppo della squadra e dei ragazzi?
A Ponte di Nona non ci fissiamo obiettivi specifici, piuttosto lavoriamo su un progetto strutturato per ogni singola squadra, adattato alle capacità dei calciatori. Questa categoria è sicuramente importante per il Ponte di Nona, e il nostro obiettivo è valorizzare i nostri giocatori. Poiché molti di loro provengono dai campionati regionali, hanno bisogno di un lavoro più intenso. Cercheremo di prepararli mentalmente al campionato che affronteremo, con l’obiettivo di farli crescere sia per le categorie future, sia che rimangano con noi, sia che proseguano altrove.
Se dovessi descrivere la tua idea di calcio in tre parole, quali sarebbero?
Le tre parole senza dubbio sono: Disponibilità, Sacrificio e Intelligenza Tattica, il resto viene da sé.
Intervista all’allenatore degli Under 17 Regionale Marcello Bianchi.
Questa sera ospite dello Spazio Interviste a cura di Daniele Muraro l’Allenatore degli Under 17 Regionali Marcello Bianchi.
Buonasera Mister Bianchi, benvenuto nello spazio interviste del Ponte di Nona!
Siamo felici di avere l’opportunità di conoscerti meglio e di scoprire di più sul tuo ruolo e le tue prospettive.
Ecco alcune domande per iniziare:
Cosa ti ha portato a scegliere il Ponte di Nona come società in cui allenare, e come ti trovi a far parte di questo ambiente?
Sono strafelice di essere stato chiamato e scelto dal Ponte di Nona, perché è una piazza ambita e ambiziosa. È una società organizzata, sempre desiderosa di migliorarsi. Qui si respira un ambiente familiare dove si vive il calcio appieno.
Qual è il tuo approccio personale nell’interagire con i giovani calciatori, sia a livello tecnico che umano, per aiutarli a crescere dentro e fuori dal campo?
Il mio approccio mentale è quello di stimolare i ragazzi affinché sviluppino una visione positiva di sé stessi, sia nella vita che nel contesto competitivo. Li aiuto a comprendere che ogni sfida è un’opportunità di crescita e miglioramento.
Quali sono i tuoi obiettivi principali come allenatore qui al Ponte di Nona, sia a breve che a lungo termine, per lo sviluppo della squadra e dei ragazzi?
Gli obiettivi sono legati alle motivazioni e alle sinergie tra società, mister e atleti. Se questi concetti vengono trasmessi correttamente, si accresce la voglia di raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati nel tempo, sia a breve che a lungo termine.
Se dovessi descrivere la tua idea di calcio in tre parole, quali sarebbero?
Amicizia, divertimento e gioco di squadra. Questi tre elementi sono fondamentali per me e per il mio modo di interpretare il calcio.
Buonasera Mister Bianchi, benvenuto nello spazio interviste del Ponte di Nona!
Siamo felici di avere l’opportunità di conoscerti meglio e di scoprire di più sul tuo ruolo e le tue prospettive.
Ecco alcune domande per iniziare:
Cosa ti ha portato a scegliere il Ponte di Nona come società in cui allenare, e come ti trovi a far parte di questo ambiente?
Sono strafelice di essere stato chiamato e scelto dal Ponte di Nona, perché è una piazza ambita e ambiziosa. È una società organizzata, sempre desiderosa di migliorarsi. Qui si respira un ambiente familiare dove si vive il calcio appieno.
Qual è il tuo approccio personale nell’interagire con i giovani calciatori, sia a livello tecnico che umano, per aiutarli a crescere dentro e fuori dal campo?
Il mio approccio mentale è quello di stimolare i ragazzi affinché sviluppino una visione positiva di sé stessi, sia nella vita che nel contesto competitivo. Li aiuto a comprendere che ogni sfida è un’opportunità di crescita e miglioramento.
Quali sono i tuoi obiettivi principali come allenatore qui al Ponte di Nona, sia a breve che a lungo termine, per lo sviluppo della squadra e dei ragazzi?
Gli obiettivi sono legati alle motivazioni e alle sinergie tra società, mister e atleti. Se questi concetti vengono trasmessi correttamente, si accresce la voglia di raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati nel tempo, sia a breve che a lungo termine.
Se dovessi descrivere la tua idea di calcio in tre parole, quali sarebbero?
Amicizia, divertimento e gioco di squadra. Questi tre elementi sono fondamentali per me e per il mio modo di interpretare il calcio.
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