Il presidente della Red Tigers ha sollevato diverse questioni importanti ai microfoni MYSP suggerendo un confronto sia con il Comitato Regionale che con i vertici arbitrali
Il presidente dimissionario della Red Tigers, Antonio Ranieri, è intervenuto ai microfoni MYSP per spiegare nel dettaglio le motivazioni della sua scelta, ma soprattutto per raccontarci quali iniziative sarebbero utili per migliorare la situazione attuale, spesso ritenuta insostenibile.
Buongiorno presidente, lei è già stato chiarissimo nell’intervista rilasciata ai microfoni del club, quindi non le chiedo di ripetere quei concetti. Però avendo sentito anche il parere di dirigenti di altre società che posso dire che le danno ragione e che ritengono che i club vengano spesso lasciati troppo soli di fronte a certi soprusi, le chiedo cosa si potrebbe fare in concreto per cercare di cambiare lo stato delle cose? Se si muove una sola società non succede nulla, se si attuasse un’azione collettiva magari si potrebbe smuovere qualcosa?
Il Comitato Regionale, presieduto dal neo presidente Roberto Avantaggiato, dovrebbe essere il nostro punto di riferimento per certe situazioni. Sarebbe utile un incontro fra noi società e il Comitato Regionale per poter discutere di tutte le nostre problematiche e avere magari un confronto anche con i vertici arbitrali. Questo è il passo che si dovrebbe fare.
Secondo me poi c’è un problema anche di qualità arbitrale, magari c’è una crisi di vocazione. È chiaro che se i vertici arbitrali vanno a prendere i ragazzini nelle scuole dandogli crediti per fare gli arbitri, non so quanto possa essere alta la qualità. Nei campionati Élite c’è molta competizione. Il livello della gara è piuttosto alto e quello arbitrale dovrebbe esserlo di conseguenza.
Sono amareggiato in particolare perché è stata colpita una persona come me che ha sempre collaborato con la classe arbitrale, che non ha mai fatto una polemica su un rigore, in 12 anni non avevo mai subito una squalifica. Anche domenica ho avuto un atteggiamento collaborativo. Bisogna capire determinati ragazzi di 16 anni, che a 20 minuti dalla fine vincevano 2-0, hanno subito due rigori e ancora in quel momento non c’era stato nessun espulso. Ma poi l’episodio della ribattuta ha portato all’espulsione di due giocatori e del tecnico, che hanno sicuramente protestato in maniera più veemente. Si dovrebbe comprendere che non è facile metabolizzare determinate cose a 16 anni.
Io combatterei nel settore giovanile l’atteggiamento dei genitori in tribuna, a volte anche degli allenatori, che secondo me hanno una grandissima responsabilità nei confronti dei direttori di gara. Noi dobbiamo lavorare anche su quello, perché accade di sovente che al primo episodio i tecnici protestino in maniera esagerata. I direttori di gara hanno bisogno di arbitrare in maniera più serena. Il problema non sono solo gli arbitri, ma anche alcune società, in particolare alcuni collaboratori che tentano di condizionare l’arbitro sin dal primo minuto.
Quale sarà il prossimo passo dopo le dimissioni?
Parlerò con mio figlio e con i miei collaboratori e vedremo un attimo. Ho ricevuto tantissimi attestati di stima e questo mi fa molto piacere. Faremo una riunione nei prossimi giorni con tutti e vedremo se è il caso di prendermi una pausa di riflessioni.
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