CS Primavera Eccellenza Lazio

Eccellenza Lazio | CS Primavera, Montella: “Allenare questa squadra è una sfida affascinante”

L’allenatore del CS Primavera sul Girone B di Eccellenza Lazio: “Obiettivo salvezza di pari passo con le esigenze della società”

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Mister Antonio Montella ai microfoni MYSP. © MySoccerPlayer

Manca sempre meno alla ripartenza del campionato di Eccellenza Lazio, sponsorizzato MYSP, e il Centro Sportivo Primavera, dopo la sosta natalizia, tornerà in campo contro il Colleferro nel match casalingo della diciannovesima giornata del Girone B. Mister Antonio Montella, intervistato da MYSP, ha parlato della ripresa delle ostilità dopo lo stop e del suo esordio da allenatore dopo aver vestito la maglia proprio del Centro Sportivo Primavera da calciatore.

Salve mister, state per tornare in campo dopo la sosta, come ha trovato la squadra?
“Ho trovato i soliti ragazzi, la nostra è una squadra molto giovane, dove cerchiamo di lavorare su dei sani principi, come la lealtà e la serenità, e di stare bene insieme. La società ci fa stare abbastanza tranquilli, li ho ritrovati come li avevo lasciati. Per fortuna c’è stata anche la vittoria prima dello stop, che ci ha permesso di passare le feste con una maggiore serenità e quindi di lavorare bene nel periodo natalizio grazie alla vittoria nell’ultima giornata”.

Siete a 22 punti, fuori dalla zona Playout, ma ancora in lotta per riuscire a centrare la salvezza al termine della stagione. È questo il vostro obiettivo?
“Faccio una premessa. L’obiettivo stagionale era quello di salvare la categoria andando di pari passo però con quelle che erano le esigenze della società. Quest’anno per un discorso anagrafico abbiamo ringiovanito la rosa e stiamo cercando di creare un nuovo zoccolo duro, come quello che c’era negli anni scorsi, che aveva portato questo club dagli Amatori fino all’Eccellenza. Questi ragazzi però avevano raggiunto un’età importante e quindi c’è stato un ricambio generazionale. A questo si è aggiunta l’esigenza di abbassare i costi, perché la società ad oggi non ha uno stadio che gli permetta di poter fare delle sponsorizzazioni, ed essendo chiuso al pubblico non può nemmeno fare degli incassi la domenica. Il Centro Sportivo Primavera ha due presidenti che mettono passione oltre che i loro soldi; quindi, l’obiettivo non è solo mantenere questa categoria, ma anche ringiovanire la rosa e abbassare i costi. È una premessa doverosa perché rispetto agli anni scorsi, dove c’è stata un’escalation, in questa stagione dovevamo riquadrare il tutto. Non siamo partiti benissimo, un po’ per il calendario molto difficile nelle prime cinque, sei giornate, un po’ per la squadra molto giovane. Però con il lavoro e la tenacia dei ragazzi ci siamo ripresi e per fortuna ad oggi siamo fuori dalla zona Playout, ma credo che sarà una lotta fino all’ultima giornata perché nessuno mollerà di un centimetro”.

Questo per lei è l’anno del salto dal campo alla panchina. Ha chiuso la sua carriera da attaccante del Centro Sportivo Primavera, questa stagione invece ha visto il suo esordio da allenatore. Che differenze ha trovato, come si trova a fare il tecnico?
“Il passaggio è stato anche un po’ improvviso. Non è stata una cosa fatta a tavolino o che avevamo già programmato con la società”.

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Mister Polverini (l’ex tecnico del Centro Sportivo Primavera N.d.R.) lo scorso anno ci aveva dichiarato che se fosse rimasto anche lei avrebbe continuato con gli apriliani, ma che comunque non aveva ancora deciso cosa voler fare nel futuro.
“Esattamente. È successo tutto molto di fretta. Con Dario Polverini c’è un rapporto fraterno da anni e quando lui ha avuto l’occasione di salire di categoria, mi aveva chiesto se avessi voluto seguirlo nell’avventura al Monterotondo. Ma non avendo ancora i patentini perché, ripeto, non avevo ancora preso in considerazione questa strada, non potevo seguirlo anche se era un’idea che mi allettava. Quindi non sapevo cosa fare poi la società, avendo con i due presidenti un rapporto di grande stima, mi ha proposto questa possibilità. Mi sono preso il mio tempo per riflettere e da tutto questo è nata poi l’idea di fare l’allenatore. Questa per me è una situazione di sfida molto affascinante, perché comunque un conto è fare il giocatore, presentarsi al campo e fare bene quello che ti chiede il mister, cercare di essere un esempio per i giovani. Mentre è tutto un altro conto fare l’allenatore: arrivare al campo trasmettere la propria idea, essere coerente, tenere in considerazione venti, venticinque ragazzi e metterli tutti sullo stesso piano. Sto imparando e penso che imparerò ancora nel corso del tempo, cercando di farlo sempre meglio”.

Quindi non ha rimpianti, non le manca la vita da calciatore?
“Diciamo che la vita da calciatore non mi manca, anche perché mentalmente sono sempre sul pezzo, sempre preso, anche se con un altro punto di vista. Quello che mi manca tanto è lo spogliatoio dal punto di vista della condivisione, magari anche sulle cose più stupide come una battuta o un momento di felicità, o quelli di difficoltà. Poi sicuramente anche il fatto fisico di non giocare, di non allenarmi come prima è sicuramente un fattore”.

Per quanto concerne il mercato, state per chiudere un nuovo arrivo?
“C’è una situazione molto concreta. Stiamo aspettando l’ufficialità dello svincolo con la sua ex squadra, manca solo questa per la firma. Se non succede qualcosa di apocalittico, al 99,9% sarà dei nostri”.