Eccellenza Nettuno

Eccellenza | Nettuno, Neroni: “Con la Vis Sezze gara da dentro o fuori”

Il tecnico del Nettuno, in vista della prossima gara di Eccellenza: “Speravamo di arrivare a questo punto della stagione in maniera diversa”

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L’allenatore del Nettuno Gianfranco Neroni. © Nettuno Calcio

Due gare e poi calerà il sipario sul Girone A di Eccellenza Distretti Ecologici. Il Nettuno, però, è ancora impelagato nella corsa salvezza. 37 finora i punti messi in cascina, gli stessi dell’Academy Ladispoli. La prossima partita con la Vis Sezze è quindi fondamentale per raggiungere la salvezza senza passare dai Playout. Lo sottolinea anche Gianfranco Neroni, intervenuto ai microfoni MYSP. L’allenatore del Nettuno ha infatti fatto il punto della situazione in vista della prossima partita di campionato e sulla stagione della sua squadra.

Salve mister, mancano due partite alla fine del campionato. Sei punti in palio e corsa con l’Academy Ladispoli, che ha i vostri stessi punti. Come arrivate a questo rush finale, con ancora tutto in ballo?
“Naturalmente noi speravamo di arrivare a questo punto della stagione in maniera un po’ diversa, pensavamo di uscire prima dalla zona Playout, anche se quando sono arrivato io dieci partite fa la situazione era nettamente diversa, molto più critica. Poi però abbiamo sbagliato la partita con il Campus Eur, nella quale purtroppo non siamo scesi in campo, ed era uno scontro diretto. Abbiamo fatto meglio nel secondo tempo, dove ci siamo mangiati il mondo e non siamo riusciti a recuperare lo svantaggio. Un punto sarebbe stato buono, anche per tenerli, ma da quella partita in poi loro hanno inanellato una serie di risultati positivi e ci hanno superato. Arriviamo alla partita di domenica con la Vis Sezze consapevoli dei nostri mezzi, sarà una gara da dentro o fuori, perché poi ci sarà da aspettare i risultati delle altre, che sono l’Academy Ladispoli e il Falaschelavinio, le squadre da cui partire per calcolare i famosi nove punti  per non fare il Playout. Adesso siamo a undici  dalla terzultima. Sarà quindi una partita davvero importante. Almeno recupero il centrale che era squalificato, Alessio Santese, che è una pedina importante e un giocatore esperto. Ho una squadra molto giovane, e quando giochi con squadre esperte è un aspetto che paghi. Però il bilancio penso sia positivo fino ad adesso”.

Arrivate alla prossima partita dopo la sconfitta con l’Unipomezia, nonostante il doppio vantaggio iniziale. Cosa è successo?
“Siamo andati in vantaggio 2-0, poi purtroppo Valentini si è rotto il ginocchio (legamento crociato, menisco e interessamento del collaterale, N.d.R.) e starà fuori 7-8 mesi. Siamo una squadra giovane e abbiamo pagato questo aspetto contro un avversario forte e con esperienza. Per noi quelli sarebbero stati tre punti fondamentali, adesso però dobbiamo pensare alla partita di domenica prossima. Ci stiamo allenando bene, nonostante qualche difficoltà legata alle assenze. Tra l’altro noi giochiamo meglio fuori casa, se andiamo a vedere la classifica delle gare in trasferta occupiamo il quinto posto. Abbiamo vinto a Civitavecchia, con la W3 Maccarese, stavamo vincendo addirittura con l’Unipomezia. Poi avremo l’ultima con la Boreale, con loro che si stanno giocando il campionato, ma a noi servono punti”.

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Mister è il terzo allenatore del Nettuno in questa stagione, con lei però si è invertita una tendenza che faceva pensare al peggio. Come è riuscito a cambiare così tanto questa squadra?
“Nelle prime tre partite abbiamo fatto 7 punti, abbiamo perso con l’Anzio 1-0 e lì all’ultimo minuto c’è stato il doppio miracolo di Rizzaro, ma il calcio è così, se crei tanto e non segni alla fine rischi sempre. I ragazzi sono carichi, fiduciosi, credono nei propri mezzi. Stiamo lavorando bene anche con il preparatore atletico Valter Maglio. I senatori della squadra ci stanno dando una mano sotto l’aspetto motivazionale. Anche questo è importante, perché domenica ho fatto esordire un classe 2005, Francesco Finotti, che è bravissimo, e ora giocherà titolare per una questione di regole, anche perché non ho un 2004. Valentini si è fatto male, quindi toccherà a lui. È un ragazzo di prospettiva, forte fisicamente, che farà sicuramente strada. Come me però tanti giovani hanno fatto la loro prima presenza in Eccellenza, come il capitano della nostra Juniores, Lorenzo Veroni. Lui è un classe 2003, ma posso fare lo stesso discorso per Frezza. Stiamo lavorando tantissimo sui giovani, perché oggi alle società di calcio un giocatore di Eccellenza costa parecchio, allora o investi tanto oppure lavori sul Settore Giovanile, che è il futuro di un club”.

State quindi premiando anche il lavoro del Settore Giovanile?  Il Nettuno punterà sempre di più sui prodotti della sua cantera?
“Io credo fortemente nel lavoro fatto sotto, nelle Juniores, è lì che devono stare gli allenatori più bravi. Perché se in Prima Squadra arriva un ragazzo che non conosce la diagonale, la palla coperta o la palla scoperta, che non riesce a fare uno stop, io che ci faccio? Non è che posso mettermi a lavorare su questo ogni volta. Sono cose che devono essere fatte a monte per poi far arrivare un giocatore pronto in Eccellenza. È quello che stiamo facendo noi, gettare le basi per il futuro. Io sono dell’idea che le giovanili debbano lavorare in simbiosi con la Prima Squadra, faccio un esempio: se i grandi giocano con il 4-2-3-1, allora tutte le altre formazioni devo adottare questo modulo. In modo che i ragazzi sappiano già tutti i movimenti che un tecnico chiede”.