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Eccellenza Lazio | Colleferro, Bosco: “Vittoria merito della forza mentale e degli allenamenti”

Il tecnico del Colleferro sulla 22ima giornata di Eccellenza Lazio: “Abbiamo affrontato una squadra forte ma i ragazzi erano consapevoli”

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Il tecnico rossonero Pietro Bosco. © SSD Colleferro Calcio/ Leonardo Pera

Nella ventiduesima giornata del Girone B di Eccellenza Lazio, il Colleferro è riuscito a fermare l’Unipomezia prima della classe fino a domenica scorsa. Vittoria importante ai fine della classifica per i rossoneri e al termine del match ai media ufficiali della società del patron Coviello è intervenuto mister Pietro Bosco.

Di seguito l’intervista:

“Contro l’Unipomezia è stata una sfida intensa e impegnativa. Abbiamo affrontato una squadra forte ma i ragazzi erano consapevoli e hanno lottato con determinazione e grinta. La vittoria è merito della forza mentale e degli allenamenti che hanno sostenuto durante la settimana. Gli infortuni capitati sono un elemento imprevisto, nonostante ciò, i ragazzi hanno gestito la situazione in modo intelligente adattandosi tecnicamente e con la giusta maturità nell’interpretare la partita in modo diverso rispetto a come aveva preparato la gara. Giocare in casa poi è sempre uno spettacolo. Vivere il nostro stadio lascia delle emozioni positive. Fuori casa occorre maturare a livello di personalità. C’è divario tra il rendimento in casa e fuori casa ma stiamo lavorando sugli aspetti da migliorare in trasferta a partire dall’autostima. Questa è cruciale per una squadra vincente. Se avessimo ereditato a dicembre una situazione più calma avremo ottenuto migliori risultati.

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Ogni partita è ovviamente a sé in questo campionato ma bisogna avere la testa giusta che ci porti avanti. Purtroppo, abbiamo vissuto un momento di rottura a dicembre con un larghissimo cambio di giocatori. Questo nasce purtroppo quando si hanno i giocatori che arrivano grazie ad un allenatore e questo può portare alla dispersione di tutto il lavoro svolto nel caso in cui i rapporti società-allenatore vengano interrotti. Io lavoro senza portare giocatori dal mio passato ma questo richiede più tempo per consolidare la mentalità ed entrare nell’ottica con ogni singolo giocatore. Questo processo va affrontato con dedizione per costruire un gruppo coeso, empatico e preparato sul campo con condizionamenti fisici, tattici e mentali. L’obiettivo è affrontare la sfida con determinazione e armonia”.