Promozione Lazio Monterotondo

Promozione Lazio | Monterotondo, Di Loreto: “Cammino incredibile”

Il tecnico del Monterotondo, che guida il Girone B di Promozione Lazio: “Ambiente stupendo, ci sono i presupposti per il salto di categoria”

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Il tecnico dei gialloblù Cristiano Di Loreto. © A.S.D. Monterotondo 1935 Calcio

Un percorso ricco di vittorie e di soddisfazioni quello del Monterotondo in questa stagione di Promozione Lazio, che vede la squadra allenata da mister Cristiano Di Loreto attualmente al primo posto nel Girone B. C’è da considerare, però, che la FC Rieti, seconda, ha solo due punti di distacco, ma deve recuperare due match. Il tecnico del club gialloblù è intervenuto ai microfoni MYSP per raccontarci il momento dei suoi ragazzi e le prospettive future.

Buongiorno mister, intanto come sta e come sta la squadra in vista di questo rush finale?
Abbiamo la consapevolezza che non è più un campionato che dipende da noi. Nel senso che potenzialmente gli avversari (FC Rieti ndr) starebbero a +4 perciò sappiamo che oltre a vincere tutte le partite dobbiamo sperare in qualche passo falso loro.

Dopo gli 8 successi consecutivi sono arrivati i due pareggi contro Fiano Romano e contro la FC Rieti. Dalle sue parole deduco che non si possano considerare esattamente dei risultati positivi.
Devo essere sincero, alla squadra fino ad ora non posso rimproverare nulla. Forse ho qualche rimpianto per la partita di Fiano, che è stata un po’ strana. Sono le classiche gare nelle quali se fai gol per primo, come ci poteva capitare viste le due-tre occasioni del primo tempo, il prosieguo sarebbe stato in discesa. Poi purtroppo ci è venuta a mancare la lucidità, la mentalità della grande squadra nella seconda frazione. Qualche rammarico ce l’ho lì. Nella partita di domenica scorsa con il Rieti i ragazzi hanno fatto una grossa prestazione sotto tutti i punti di vista. Devo dirgli bravi perché hanno portato avanti un cammino incredibile. Non è facile tenere questi ritmi. Ripeto, rimane il rammarico per la gara di Fiano perché poteva essere giocata meglio, soprattutto la seconda parte.

Che tipo di società, di ambiente e di gruppo ha trovato al suo arrivo a Monterotondo? Qual era l’obiettivo di inizio stagione?
Ho trovato un ambiente ideale per allenare perché ti lasciano lavorare tranquillo, sereno, senza mettere troppa pressione. Nonostante la società, quando mi ha chiamato, mi ha detto subito che la volontà era quella di vincere il campionato e di compiere questo benedetto salto di categoria. È una società nuova, il Monterotondo 1935 ha due anni. Si tratta della vecchia società, ma il presidente Paolo Malizia l’ha ripresa da due anni. Hanno ricominciato dalla Prima Categoria e hanno già vinto il campionato l’anno scorso. Ci sono tutti i presupposti per fare sin da subito il salto di categoria. Proprio questa ambizione del club mi ha spinto ad accettare la loro proposta, non ci ho pensato neanche un minuto. Mi ricordo ancora quella sera di ottobre che mi hanno chiamato, ci siamo visti alle quattro, alle sei e mezza ero in campo ad allenare. Sono stati molto convincenti nell’espormi il loro progetto. A me piace lavorare con delle persone che hanno delle idee chiare, loro non ce le hanno chiare, ma di più. Sia il presidente che il direttore. Non mi hanno mai ostacolato in niente. C’è una comunione di intenti importante. Queste sono cose che ti spingono a lavorare nel miglior modo possibile. Non c’è stato nulla da correggere a parte il discorso squadra. Tra me e loro c’è molta sintonia.

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Domenica affronterete il Setteville Caserosse, squadra che staziona nelle zone basse della classifica. Che tipo di partita si aspetta?
Mi aspetto la classica partita nella quale bisogna correre, sudare e si deve interpretarla nel modo giusto. Ultimamente il Setteville ha cambiato marcia. Qualche giocatore loro l’ho anche allenato, quando erano ragazzotti nella Juniores. Sono in salute, domenica hanno battuto il Fiano Romano. È una squadra che vuole risollevarsi dalle sabbie mobili e domenica sarà un confronto abbastanza duro. Siamo in una situazione in cui non possiamo più sbagliare. Abbiamo parlato tanto con i ragazzi in settimana. Vogliamo lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata di questo campionato.

Da quando è sulla panchina del Monterotondo, in cosa ha visto migliorare la sua squadra e in cosa, secondo lei, potrebbe fare ancora meglio?
Ho sempre detto che questa è un ottima squadra, ho dovuto solo continuare il lavoro che aveva fatto il mio predecessore. Era già una squadra ben avviata, ho lavorato soprattutto sulla testa perché per vincere i campionati non bisogna essere solo bravi, ma anche essere squadra come presenza in campo e come gestione della partita. Ho lavorato molto su questo e devo dire che dalle prime partite ad oggi è cambiato tantissimo. Questi ragazzi riescono a fare le cose che chiedo e lo fanno in maniera quasi automatica. Gli ultimi risultati parlano da soli, altrimenti non staremmo qui a pensare di poter vincere il campionato. Siamo migliorati molto dal punto di vista della gestione, ma possiamo migliorare ancora.

Ha già parlato con la dirigenza o si deciderà tutto a fine stagione? Le piacerebbe guidare questa squadra in Eccellenza?
Sono abituato a parlare a bocce ferme, prima finisce il campionato e poi se la società avrà voglia ci metteremo seduti e parleremo. Se la società è questa e l’ambiente è questo… Ho trovato davvero un ambiente stupendo, anche fuori dal campo. Ci seguono tante persone. Ad esempio sono rimasto molto sorpreso dal tifo che abbiamo avuto domenica in casa contro il Rieti. Questa piazza merita palcoscenici più importanti. Ci sarebbero tutti i presupposti per far bene, però bisogna mettersi in due al tavolo e porre tutti i tasselli al posto giusto. Da parte mia c’è un portone aperto. Non è facile trovare società come queste.

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