Promozione Lazio Zena Montecelio

Promozione Lazio | Zena Montecelio, Campagnoli: “Abbiamo le qualità per salvarci”

Il cofondatore e calciatore dello Zena Montecelio sul momento della squadra in Promozione Lazio: “Situazione difficile, ma vediamo la luce alla fine del tunnel”

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Il cofondatore e calciatore della società rossoblù Valerio Campagnoli. © ASD Zena – La squadra di calcio di Roma ispirata al Genoa CFC

Stagione al di sotto delle aspettative nel campionato di Promozione Lazio per lo Zena Montecelio, attualmente quartultimo nel Girone C. La squadra di mister Danilo Corbo è reduce dall’importante successo sull’Ottavia per 3-1, che ha donato nuova linfa alle speranze salvezza dei rossoblù. Ai microfoni MYSP ha parlato il cofondatore e calciatore del club Valerio Campagnoli.

Ciao Valerio, raccontaci un po’ la genesi dello Zena Montecelio, società ispirata al Genoa, che milita nella Promozione laziale?
L’idea è venuta a mio padre, il presidente Massimo Campagnoli, ex giocatore delle giovanili del Genoa, genovese e genoano, per portare un concetto calcistico sui generis, con le maglie rossoblù, con il Grifone come stemma e con la Croce di San Giorgio che è il simbolo di Genova. Mio padre insieme ai suoi figli, io e il compianto Lawrence Campagnoli, abbiamo deciso di partire dalla Terza Categoria il 7 settembre 2014. Quest’anno si festeggia il decennale. Abbiamo trovato degli investitori per costruire la squadra e abbiamo dato vita a questa realtà. La prima maglia è ovviamente rossoblù. La seconda casacca è bianca e rossa con la Croce di San Giorgio, questo per rimarcare il legame dei fondatori con la città e con la storia di Genova. Quest’anno siamo in un Girone (C ndr) in cui ci sono altri due grifoni di nome, che sono il Grifone Gialloverde, che è la squadra della Guardia di Finanza e il Grifone Calcio che è l’erede calcistica della vecchia Grifone Monteverde, a loro volta rossoblù e che hanno un’iconografia che si riconosce molto con quella genoana tanto è vero che si sentono spesso i calciatori cantare “Guasto d’amore” di Bresh, che è una delle hit del momento, ispirata alla passione calcistica per il Genoa.

Oltre ad aver fondato con tuo padre e tuo fratello la società, sei anche calciatore della squadra dall’inizio dell’avventura, nel ruolo di portiere. Come si è evoluta la tua storia all’interno del club?
Nel corso di 10 anni, passando dai 30 ai 40 attuali (classe 1984) ho avuto a che fare con diverse generazioni. Il più piccolo della rosa è un 2006, ci passiamo ben 22 anni. Sono portiere, ma davanti a me ci sono due estremi difensori molto validi. In particolare Andrea Bussi, classe 1999 che è uno dei prospetti più importanti dell’intero panorama laziale. Ho fatto solo il primo anno da titolare, poi successivamente ho sempre lasciato spazio ad altri ragazzi che si sono alternati. Nelle nostre file ne sono passati alcuni come Alioune Sylla, che la scorsa stagione ha difeso i nostri pali e che ora gioca con l’Imperia nell’Eccellenza ligure. Un vero e proprio portento, un classe 2003, uno dei migliori in assoluto ad aver indossato la nostra maglia e i nostri guanti. E poi anche Francesco Maiorani che al momento è al Vicovaro e che per un breve lasso di tempo, c’è stato di mezzo il lockdown, è stato uno dei nostri valenti numeri uno.

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Spostiamoci sull’attualità. Venite da una vittoria importante sull’Ottavia nell’ultima giornata di campionato, dopo tre sconfitte consecutive. Che momento è per la squadra?
Il momento è difficile, ma dobbiamo guardare avanti perché una luce in fondo al tunnel c’è. Domenica scorsa grazie alla tripletta di Pietro Petrangeli, una delle nostre bandiere, siamo riusciti ad ottenere tre punti preziosi. Adesso ci aspetta la partita con il Futbol Montesacro e poi altre sei sfide con le quali proveremo ad uscire dalla zona Playout. Se poi dovessimo rimanerci a fine stagione, ce la giocheremo al massimo. Siamo fiduciosi perché sia a livello di singolo giocatore che a livello di impostazione di squadra non abbiamo nulla da temere. Mentalmente tendiamo a respingere l’idea di poter retrocedere perché abbiamo una qualità, per quanto non espressa correttamente in questo campionato, che ci darà la possibilità di toglierci dalle sabbie mobili una volta per tutte.

Nella prossima giornata, come ricordavi prima, affronterete il Futbol Montesacro, diretta concorrente per la salvezza, che gara ti aspetti?
Nella prima mezzora credo che assisteremo ad una partita a scacchi perché la paura di perdere condizionerà le due compagini, soprattutto in virtù del fatto che le altre concorrenti corrono: il Torrino, la Polisportiva De Rossi e la Spes Mundial. Poi credo che sul finale si concentreranno la maggior parte delle azioni offensive, anche perché il pareggio non serve a nessuno. Quindi per forza di cose bisognerà cercare anche un po’ di scoprirsi. Sarà come in un incontro di pugilato, se ti scopri troppo prendi il jab, ma se sei troppo prudente non vai da nessuna parte.

Siete in piena zona Playout, quali erano gli obiettivi a inizio stagione e cosa secondo te non ha funzionato a dovere fino ad ora?
Credo che sarebbe stato esagerato puntare ad un salto di categoria. Fra la Promozione e l’Eccellenza c’è un divario netto e talmente grande che per disputare quel tipo di torneo servono una programmazione e una potenza economica incredibili. Detto questo, per disputare un campionato dignitoso sarebbe andato bene arrivare nelle prime cinque posizioni. Per la caratura dei giocatori e per il blasone della città, Montecelio è una piazza abituata a lottare per altri traguardi, non ad evitare di finire in Prima Categoria. Adesso bisogna cercare di salvarsi in ogni modo possibile. Lo Zena è sempre stata una squadra molto umorale purtroppo. Ricordo che negli anni passati era successo di fare 6 vittorie consecutive, 6 sconfitte consecutive e poi ancora 6 successi di seguito. Il nostro tallone d’Achille è la mancanza di continuità. Dobbiamo salvare questa situazione e farne tesoro per il futuro perché tanti campionati, anche alla nostra portata, sono stati gettati al vento per non aver dato seguito ad un potenziale che sicuramente era altissimo.

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