Valmontone 1921 Massimiliano Bellotti

L’Eccellenza che verrà | Valmontone 1921, Bellotti: “Puntiamo a vincere”

Il presidente del Valmontone 1921: “L’obiettivo della società è quello di arrivare tra i professionisti il prima possibile”

Valmontone 1921 Massimiliano Bellotti
Il presidente del Valmontone 1921 Massimiliano Bellotti. © S.S.D. Valmontone 1921

Il Valmontone 1921 ha conquistato la vittoria del campionato con cinque giornate d’anticipo dalla fine della stagione. I giallorossi nel Girone D di Promozione hanno trionfato in maniera netta, staccando tutte le dirette avversarie e festeggiando un risultato storico. Il futuro però ha contorni già tratteggiati, la volontà del patron Manolo Bucci è quella di portare la sua squadra tra i professionisti. Nella prossima stagione si tornerà in campo in Eccellenza, quindi, con l’obiettivo di conquistare la Serie D. Lo conferma il presidente Massimiliano Bellotti, intervenuto ai microfoni MYSP. Nell’intervista spazio anche per l’impianto sportivo dove i giallorossi hanno intenzione di andare a giocare.

Presidente, innanzitutto complimenti per la promozione in Eccellenza del Valmontone 1921. Che cosa vuol dire per voi aver ottenuto questo traguardo?
“Questa è una società che ha vissuto due fasi. Nella prima si è cercato di risanare la situazione: abbiamo lavorato per riportare i bambini nella Scuola Calcio, sulle categorie Regionali e Provinciali e abbiamo creato la squadra femminile. Sulla Prima Squadra non avevamo investito, anche in termini di tempo, risorse e uomini, l’avevamo tuttavia riportata in Prima Categoria. Ma una volta sistemato il Settore Giovanile, e ci tengo a sottolineare che ci abbiamo lavorato molto perché senza quello non c’è prospettiva, dall’arrivo del patron Bucci, che nel calcio ha sempre fatto soltanto professionismo, siamo diventati una squadra di professionisti in un campionato dilettantistico. Abbiamo fatto un progetto che non è finalizzato soltanto all’acquisto di calciatori, ma un programma che ci ha portato a vincere il campionato con cinque giornate d’anticipo, subendo zero sconfitte. Sono i dati che contano, abbiamo in rosa il capocannoniere del torneo e la miglior difesa. Il Valmontone è una società che ha fatto un cammino in campionato che resterà nella storia. Abbiamo curato ogni aspetto, dalla scelta della dirigenza a quella del mister. La struttura intorno alla squadra ha creato il presupposto per la vittoria. Mancano tre giornate alla fine del campionato e rischiamo di chiudere la stagione da imbattuti. Non so quante altre società ci siano riuscite. Voglio però sottolineare che abbiamo fatto la stessa cosa con il calcio femminile. Siamo il club che ha vinto con le due prime squadre, sia con il maschile sia con le ragazze. In tutti e due i casi siamo imbattuti e sono orgoglioso di questo. Il nostro valore aggiunto è il patron Bucci che ci ha dato quel qualcosa in più in termini di professionalità e programmazione, come dice lui, e di prospettiva. Stiamo lavorando per raggiungere livelli importanti, quelli che il Valmontone merita”.

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Ci racconti il percorso verso la promozione in Eccellenza.
“Siamo partiti con una buona squadra, che aveva fatto bene un anno fa, quando abbiamo pagato il fatto di avere un mister molto bravo, ma forse con poca esperienza. Abbiamo quindi deciso di dare una scossa con l’arrivo di Mauro Ventura nel ruolo di direttore sportivo e poi con la scelta di Cristiano Di Loreto come nuovo allenatore. Abbiamo poi allestito una squadra con l’intenzione chiara di vincere il campionato e di giocarci anche la Coppa Italia. Non ci siamo mai nascosti, abbiamo puntato sulle persone giuste, nei ruoli giusti. Ma non c’è stata nessuna rivoluzione, perché il 50% della squadra è quella della passata stagione. Abbiamo puntato sull’inserimento di fuori quota che provenivano dalle nostre giovanili, sfruttando il lavoro fatto negli anni passati. Questa è stata la soddisfazione più grande, anche più del campionato. Perché cinque, sei, sette ragazzi del Valmontone 1921, ex Juniores, facevano parte della Prima Squadra. E nel frattempo, durante l’anno, anche altri ragazzi hanno esordito in una partita ufficiale di Promozione. Immaginavamo, quindi, di fare un buon campionato. Dopo le prime 4-5 vittorie consecutive stava addirittura diventando un problema la gestione di un’eventuale sconfitta: quando va tutto bene è sempre tutto bello, quindi la paura più grande era perdere una partita e vedere come la squadra avrebbe reagito. In campionato, ancora oggi, non abbiamo perso. La sconfitta, invece, è arrivata in Coppa dove però la squadra ha dato un segnale forte nella partita di ritorno. La squadra c’è, fatta da persone che sono abituate a vincere ed è bello fare risultato in tutte le gare. Non abbiamo mai sofferto in modo particolare. A dire il vero immaginavo di poter vincere il campionato, perché era il nostro obiettivo fin dal primo giorno, ma in questo modo no”.

Che cosa dobbiamo aspettarci dal Valmontone l’anno prossimo?
“Ci stiamo godendo ancora un po’ di festa, sono sincero. Ci stiamo comunque guardando intorno, adesso abbiamo il problema di doverci coordinare con il Comune, con il territorio, sul discorso infrastrutturale, perché l’obiettivo è quello di costruire ancora una volta una squadra vincente. Però adesso non basta più soltanto la nostra volontà. Vogliamo portare il Valmontone il più velocemente possibile nel mondo del professionismo, ma senza avere una struttura idonea è come andare a correre con una Ferrari su un percorso cittadino. Noi abbiamo presentato dei progetti di cogestione e gestione degli impianti sportivi locali per poter realizzare un centro sportivo ed eventualmente un piccolo stadio che ci permetterebbe di trasformare in realtà il nostro progetto. Tra l’altro Valmontone è una delle poche città di provincia che ha già uno stadio, quello dei Gelsi. Noi abbiamo chiesto la gestione e il restyling di questo impianto. Perché tra le altre cose noi siamo nei Quarti di Finale, con un piede in Semifinale, perché abbiamo vinto l’andata dei Playoff 6-1 con la nostra squadra femminile. E se le nostre ragazze andranno in Serie C ci sarà un problema legato allo stadio. Noi ad oggi lavoriamo con 400 atleti su un unico campo a undici, un unico campo di calcio a 5 e quattro spogliatoi. Questa è la nostra struttura. L’obiettivo è quindi quello di fare un campionato da protagonisti anche l’anno prossimo, ma tutto è molto legato alla risposta del territorio, nella fattispecie alla governance di Valmontone. Da soli non si va da nessuna parte, però devo dire che adesso le istituzioni si stanno avvicinando a noi. Ora ci serve una struttura idonea per l’Eccellenza ed eventualmente per la Serie D. Andare a giocare a Sora o a Frosinone non ha senso”.

Vi entusiasma la possibilità di entrare di una categoria molto seguita, con le partite visibili in chiaro grazie all’accordo con MYSP?
“Quello che avete fatto per l’Eccellenza è davvero lodevole. Avete dato visibilità a una categoria che troppo spesso è stata trascurata, nella quale ci sono giocatori che potrebbero tranquillamente fare professionismo. Dare visibilità a questi ragazzi li aiuta anche a crescere. Devo farvi un plauso e siamo contentissimi di far parte di questo circuito. Noi siamo però una delle pochissime società che quest’anno ha trasmesso le dirette di tutte le partite. Avere questo servizio addirittura istituzionalizzato può essere solo che un vantaggio”.