L’allenatore dell’Under 19 dello Sporting Montesacro sulla Finale dei Playoff Élite: “I ragazzi la stanno vivendo abbastanza bene”

Sporting Montesacro
L’ allenatore dello Sporting Montesacro Under 19 Andrea Simeone. © Spes Montesacro

Sarà Sporting Montesacro-Romulea la Finale di categoria Under 19 Élite, partita che si giocherà sul campo della Pro Calcio Tor Sapienza, il “Giorgio Castelli”. Si tratta di un vero e proprio e sogno per i bianconeri che da neopromossi proveranno ad arrivare ‘sul tetto della regione’. Mentre la Romulea arriva alla partita forte dei 5 gol segnati in semifinale al Tor di Quinto. Due squadre differenti, ma con tanta qualità. E per mister Andrea Simeone, allenatore dello Sporting Montesacro, c’è ancora da scrivere il finale di un pezzo di storia del calcio giovanile, come ha ammesso il diretto interessato ai microfoni di MYSP.

Salve mister. Il vostro è un cammino certamente positivo. Al di là della Finale raggiunta, nella Regular Season è arrivato il primo posto su squadre del calibro del Savio e della Vigor Perconti. Che stagione è stata?
“È stata dura per l’impegno, ma sicuramente esaltante per i risultati ottenuti. Non eravamo certo partiti con questi obiettivi, però credo che alla fine il lavoro settimanale che abbiamo fatto durante tutto l’anno abbia portato a trasformare queste fatiche in risultati per il momento straordinari. È vero che abbiamo fatto un grande percorso, abbiamo raggiunto il primo posto e che siamo arrivati in Finale, ma è altrettanto vero che dobbiamo finire di scrivere in maniera adeguata questa bellissima favola”.

Quando ha capito che questa squadra potesse ambire ai risultati finora raggiunti?
“Dopo le vittorie con Giardinetti e Torrenova. Le abbiamo battute in scioltezza, e lì ho capito che la squadra aveva preso una maturità veramente importante, aveva assimilato bene i concetti e preso consapevolezza. O anche quando è arrivato il Savio da noi a giocarsi il primo posto. Lì eravamo a pari punti e abbiamo fatto una gara secondo me straordinaria, dove strameritavamo di vincere, non riuscendoci per un errore arbitrale veramente clamoroso”.

Questa è una squadra, sempre per il fatto di essere una matricola, con qualcosa teoricamente in meno rispetto a Savio, Tor di Quinto e Tor Tre Teste. Qual è però la vostra forza e il percorso evolutivo che l’ha portata a giocarsi questa Finale?
“Nella nostra rosa ci sono forse un paio di ragazzi che hanno fatto campionati d’Élite. Tanti mi danno i meriti di aver plasmato la squadra e di averla trasformata, ma io penso di aver fatto solo il mio lavoro come lo so fare. Sono stati bravi loro ad applicarsi in maniera importante, capendo quelli che erano i loro limiti iniziali e trasformandoli nella loro forza. Sempre umili in campo contro qualsiasi squadra, non si sono mai vergognati di difendersi e far male al momento giusto agli avversari. I risultati hanno dato loro ragione. Io ho cercato di metterli su una strada che pensavo fosse quella giusta, ho avuto un’intuizione giusta, poi sono stati bravi loro ad applicarsi”.

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Parlando della Semifinale con la Tor Tre Teste, che partita è stata?
“L’abbiamo preparata avendo il massimo rispetto della Tor Tre Teste, sapendo che è una squadra forte tecnicamente, a cui piace sempre giocare palla e avere il predominio del gioco. Noi ci siamo difesi, aspettando l’occasione giusta, e abbiamo subito un solo tiro in porta, e credo che questo a una squadra come la loro si possa concedere. Nelle possibilità che abbiamo avuto abbiamo sempre rischiato di fare male. C’è stato anche un gol annullato al 90’ che, tramite le telecamere MYSP, si vede nettamente come regolare. Abbiamo fatto di necessità virtù, è stata una partita studiata a tavolino e ben applicata da loro”.

Cosa hai detto ai ragazzi prima della partita per far capire loro che si poteva fare? Come si prepara mentalmente una partita simile?
“Si prepara utilizzando sempre la sincerità con i propri giocatori, non raccontando loro favole. Essere sempre credibili è la cosa più importante. Io ho detto loro che affrontiamo una squadra che ha stradominato il suo girone, che ha qualità, ma anche che al contempo ce l’abbiamo anche noi e, stando attenti, concentrati e rimanendo umili, che avremmo potuto metterli in difficoltà. Loro hanno capito il leitmotiv della partita, l’hanno accettato e hanno creduto nelle parole del proprio allenatore, che per me è la cosa più importante”.

Parlando della Finale, affronterete la squadra che ha conteso il campionato alla Tor Tre Teste. È una squadra con un arsenale offensivo importante, che ha battuto 5-1 il Tor di Quinto. Che partita ti aspetti? Come la state preparando?
“Io credo che le finali, da quelle di categorie importanti a quelle meno, sono sempre delle finali. Quando c’è qualcosa da giocarsi a volte il lato emozionale prevale su quello puramente tecnico e tattico. La stiamo cercando di preparare nella maniera giusta. Noi abbiamo il massimo rispetto della Romulea, crediamo che sia una squadra forte e lo ha dimostrato nel suo percorso. Quindi andremo in campo umili, sapendo la forza dell’avversario, però allo stesso tempo abbiamo voglia di scrivere un pezzo di storia del calcio giovanile. Nessuna squadra da neopromossa è mai riuscita a vincere il titolo e non credo possa capitare tutti gli anni”.

I ragazzi stanno sentendo la pressione di tutti questi stimoli?
“La stanno vivendo abbastanza bene. Sicuramente a qualcuno salirà un po’ la tensione, come è normale che sia, però in questi giorni li ho visti veramente bene, concentrati e anche a volte spensierati. Questo è un aspetto molto positivo: riuscendo a gestire l’emozione e capendo anche la gioia di poter giocare una partita di questo tipo, questo potrebbe essere un fattore in più per noi stessi”.