Amatrice Eccellenza

L’Eccellenza che verrà | Amatrice, Di Loreto: “Faremo una bella figura”

Il ds dell’Amatrice: “In Eccellenza l’obiettivo principale è una salvezza tranquilla, poi l’appetito vien mangiando”

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Il direttore sportivo dell’Amatrice Mattia Di Loreto. © ASD Amatrice

L’ultima per l’Amatrice è stata una stagione storica, con la società rossoblù che si è conquistata un posto nel prossimo campionato di Eccellenza, dopo la vittoria del Girone B di Promozione. Ai microfoni MYSP è intervenuto il direttore sportivo dei rossoblù, Mattia Di Loreto. E il dirigente ha parlato della stagione conclusa con la vittoria del campionato di Promozione, ma anche del futuro e di calciomercato.

Salve Direttore, che cosa vuol per la società la promozione in Eccellenza?
“È un grandissimo motivo d’orgoglio sia per la società sia per il paese. Credo che a Rieti una squadra non vince un campionato di Promozione da vent’anni. Questo è un doppio orgoglio, anche per Amatrice, un comune così piccolo e devastato dal terremoto. Arrivare in Eccellenza è un riscatto sociale e sportivo.

Può raccontarci la stagione, dalla partenza durante il ritiro estivo fino alla vittoria del campionato?
“Per me la stagione è iniziata alla penultima giornata del campionato scorso. Ho iniziato a contattare diversi giocatori, avevo confermato anche il mister. Poi c’è stata l’estate calda tra il mercato dei giocatori e dei direttori sportivi. Sono riuscito nel giro di un mese e mezzo ad allestire tutta la squadra. L’obiettivo principale era migliorare il quarto posto in classifica, però quando cambi tutti i calciatori, rimanendo due o tre del gruppo storico, non è mai facile. Siamo partiti con la prima gara di Coppa Italia contro il Cantalice e abbiamo subito sbagliato l’approccio. Da lì ho capito che c’era il bisogno di un cambio radicale in panchina, perché anche la squadra non seguiva il mister. Così ho deciso personalmente di prendere Vincenzo Angelone, un tecnico con un palmares di tutto rispetto, che aveva vinto campionati e allenato giocatori importanti. La scelta poi si è rivelata giusta, nonostante una partenza in sordina. Un tecnico nuovo, che non conosceva il campionato, era una mia scommessa personale che fortunatamente mi ha dato ragione. La stagione è stata sofferta all’inizio, poi il gruppo si è compattato grazie al lavoro del mister e a quello dei senatori della squadra che avevo scelto in estate. Abbiamo avuto difficoltà, dovute anche al fatto che non ci stavamo allenando sul nostro campo, eravamo sparsi nelle varie province delle altre regioni, quindi la squadra non era mai riuscita a riprendersi a livello fisico. Poi il Presidente ha fatto un grosso sforzo in quel periodo liberando il campo dalla neve, dalla quale era letteralmente sommerso. Fortunatamente poi la squadra ha ripreso a giocare e c’è stata la vittoria importantissima contro il Real San Basilio in casa loro che ci ha dato slancio, anche perché nessuno ci aveva mai vinto e noi ci siamo riusciti. E da lì 8 vittorie consecutive, compresa quelle con Sant’Angelo Romano e Nomentum, con quest’ultima che a inizio stagione aveva tutte le carte in regola per vincere il campionato. Mentre il derby con il Cantalice è stato l’apice, lì abbiamo capito che potevamo puntare alla promozione con qualche giornata di anticipo. È stata una cavalcata in continua crescita, giorno dopo giorno. La squadra era convinta e non è servito nemmeno parlare nello spogliatoio. Hanno lavorato tranquillamente, perché eravamo tutti uniti e con un unico obiettivo. La vittoria del campionato è merito di tutti. Del direttore generale, che non mi ha mai abbandonato, condividendo gioie e dolori. Del mister, che è stato all’altezza delle aspettative. Di uno staff tecnico in gamba e preparato. Dello staff sanitario sempre sul campo. Del presidente, ovviamente, che ha messo cuore e passione, senza mai mettere bocca. È stato un mix di persone che alla fine ci ha dato ragione”.

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Come si vince un campionato di Promozione così come avete fatto voi?
“Con la pazienza e l’umiltà, questa è la verità. È il giusto mix: abbiamo aspettato i giocatori, che poi hanno interpretato ogni gara come se fosse una finale. Così si può riuscire a vincere un campionato”.

Adesso che cosa dobbiamo aspettarci dall’Amatrice in Eccellenza?
“Come l’anno scorso, ho già iniziato a pianificare la prossima stagione, per anticipare i tempi e per fermare qualche calciatore importante. Altrimenti la concorrenza sarebbe diventata troppo elevata. Non posso fare i nomi, perché fino al 30 giugno sono tutti tesserati. E poi non mi piace fare i proclami, con la firma sul contratto si saprà chi abbiamo preso. Ma sicuramente l’Amatrice farà una bella figura. L’obiettivo principale è una salvezza tranquilla e poi come dico a tutti l’appetito vien mangiando. Vediamo dove possiamo arrivare”.

Da dove vengono i giocatori con i quali avete stretto accordi?
“Un paio dall’Eccellenza laziale, uno dall’Eccellenza marchigiana e uno dall’Eccellenza abruzzese. Sono i primi quattro nomi su cui la società si sta muovendo, forse anche un portiere Under dalla Promozione umbra. Siamo su più fronti. Inoltre, abbiamo confermato Nicola Di Francia, Mario Monaco Di Monaco, Andrea Pezzotti, Emanuele Nobile e Stefano Piscaletti. Questa è una rosa che con due tasselli è già pronta, di base mancano soltanto un centrale di difesa e un esterno d’attacco”.

Siete entrati a far parte di una categoria molto seguita, con le partite visibili grazie alla presenza delle telecamere MYSP. Vi entusiasma?
“Nel loro piccolo i dilettanti hanno bisogno di un po’ di risalto. Essere seguiti in questo modo può creare anche un certo di movimento in questi campionati. È una bellissima iniziativa e vi faccio i complimenti per questo”.

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