Città di Anagni

Eccellenza | Città di Anagni, Galante: “Decisione ingiusta, le immagini erano chiare a tutti”

Il direttore sportivo del Città di Anagni si esprime ai microfoni MYSP dopo la decisione del Giudice Sportivo sulla gara contro il Certosa

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Il direttore sportivo del Città di Anagni Marco Galante. © Città di Anagni

Arrivata la decisione del Giudice Sportivo sul ricorso del Città di Anagni riguardante la gara della 26esima giornata del Girone B di Eccellenza contro il Certosa. La motivazione che ha spinto i biancorossi a ricorrere è stata l’espulsione per doppia ammonizione di D’Arpino, che ha scatenato le polemiche del club dato che, a detta di questo, a commettere il secondo fallo era stato Cataldi. Dopo la sconfitta, il Città di Anagni ha chiesto di rigiocare la gara, ma il Giudice ha respinto il ricorso omologando il risultato. Intervistato da MYSP, il direttore sportivo degli anagnini Marco Galante ha raccontato le sue impressioni.

Salve Direttore. Il verdetto del Giudice Sportivo vi vede uscire sconfitti. 
“Le immagini erano chiare a tutti. Come nella vita di tutti i giorni, si devono accettare le sentenze e andare avanti. Si tratta di una decisione ingiusta per lo svolgimento del campionato, senza nulla togliere al Certosa che arriverà comunque secondo con tutti i meriti del caso. Mi sembrava corretto, visto le immagini, ripetere la gara, ma non possiamo fare altro che andare avanti”.

Il direttore di gara ha confermato la doppia ammonizione a D’Arpino, negando lo scambio di persona. Cosa è successo? Si potrebbe ipotizzare un’ammonizione per proteste?
“Hanno visto tutti che c’è stato uno scambio di persona. Non c’è stata nessuna protesta, anche perché il giocatore era lontano dal fallo, quindi sarebbe stata successiva. Mi sarei aspettato, vista la chiarezza delle immagini, che l’arbitro ammettesse l’errore. Purtroppo probabilmente non se l’è sentita, magari perché avrebbe macchiato la sua carriera, ma certe volte penso sia meglio riconoscere uno sbaglio piuttosto che trascinare una cosa evidente a tutti su questi binari. In futuro, visto che c’è il vostro supporto (riferendosi alle telecamere MYSP sui campi di Eccellenza, ndr.), penso possa essere qualcosa di gradito a tutte le società che il Giudice Sportivo prenda una decisione indipendentemente da ciò che dice l’arbitro”.

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Ha parlato con D’Arpino per sentire la sua versione?
“Il ragazzo ha detto fin da subito di non aver fatto nulla, neanche protestato. Diciamo che la sentenza un po’ lo prova, perché si afferma che D’Arpino è stato ammonito per la seconda volta per un comportamento antisportivo, e non so cosa voglia dire esattamente. Lui ha subito negato di aver fatto fallo o protestato, e noi abbiamo fatto ricorso anche sulla base di quello che ci ha riferito. L’arbitro ha ammonito il primo giocatore si è trovato davanti”.

Parlando proprio della dizione “comportamento antisportivo”, si aspettava una decisione più articolata, vista la sua importanza per il finale di stagione?
“Sì, perché, come ho detto prima, con “comportamento antisportivo” non so cosa si intenda. Ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più chiaro. Parlando della prima ammonizione viene spiegato esattamente cosa sia successo, mentre nella seconda no. Dalle nostre parti si dice che è stata buttata un po’ in “caciara”. Serviva una spiegazione più logica, non solo per il Città di Anagni, che sono convinto si salverà ugualmente, ma anche per la regolarità del campionato, visto che c’è una lotta per il secondo posto e in questo modo mi sembra che questa venga definita. Magari il Certosa sarebbe arrivato ugualmente secondo per merito, ma quella gara andava ripetuta, tutti si sono accorti dell’errore”.

La sconfitta complica la corsa salvezza del Città di Anagni.
“Abbiamo una partita in meno per fare i punti che ci servono per la salvezza. Tutto è ancora nelle nostre mani e siamo fiduciosi di ottenerla sul campo, visto che abbiamo tutte le possibilità a partire da domani di poter fare risultato e uscire da questa situazione. Dobbiamo fare di necessità virtù”.