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Eccellenza | Certosa, Santolamazza: “Ricorso? Contenti, è stata una partita regolare”

L’amministratore delegato del Certosa dice la sua sulla decisione del Giudice Sportivo riguardante la gara contro il Città di Anagni

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L’amministratore delegato del Certosa Marco Santolamazza. ©SSD Certosa Calcio

Il risultato di Certosa-Città di Anagni è stato omologato. Vincono i neroverdi 1-0 e la partita non si rigiocherà. Inutile il ricorso presentato dai biancorossi, la decisione presa dal direttore di gara di ammonire per la seconda volta Marco D’Arpino è giusta, nonostante le polemiche. Stando al club allenato da Salvatore Cangiano, infatti, a commettere il secondo fallo sanzionato era stato Cataldi. Tre punti d’oro, invece, per i ragazzi di Marco Russo, che sono in corsa per il secondo posto nel Girone B di Eccellenza Distretti Ecologici. A parlare della decisione del Giudice Sportivo ai microfoni MYSP Marco Santolamazza, amministratore delegato del Certosa.

La decisione del Giudice Sportivo è a voi favorevole. Si sente di appoggiarla?
“Noi, come abbiamo già detto in fase di ricorso, la aspettavamo senza troppi particolari patemi d’animo. Avremmo accettato qualunque decisione sia in un verso sia nell’altro. Non abbiamo voluto fare nessuna dichiarazione prima di oggi, ma è chiaro che siamo contenti che sia stato omologato il risultato, perché dal nostro punto di vista quella è stata una partita regolare, vinta sul campo. Poi le interpretazioni possono essere diverse”.

Qual è la vostra valutazione sul possibile scambio di persona da parte del direttore di gara? 
“Ripeto, secondo il nostro punto di vista la gara è stata regolare, perché c’è stato un fallo abbastanza chiaro. Poi non sappiamo quello che è successo, se il giocatore è stato espulso per il fallo o perché abbia protestato o altro. Noi avremmo accettato in ogni caso: anche se il responso fosse stato contrario, sarebbe stata la stessa identica cosa. Non voglio entrare in questa polemica”.

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L’ammonizione, quindi, può essere stata causata non da un fallo, né da uno scambio di persona, ma da una protesta?
“Presumo. Perché quell’azione è stata figlia di un capovolgimento sull’altro fronte del campo. In quei momenti può succedere di tutto. Io non so se c’è stato un fallo, se qualcuno ha protestato, non entro nel merito. C’è un arbitro che spesso fa bene e che a volte può sbagliare, ma non credo sia questo il caso perché abbiamo aspettato settimane per questo ricorso. Ci saranno stati gli organi competenti che avranno valutato in questo senso dopo aver sentito l’arbitro, l’osservatore dei direttori di gara e quant’altro. Ancora, non voglio entrare in questo tipo di polemiche. Io guardo al risultato sul campo, e la partita è stata vinta dal Certosa meritatamente. Adesso guardiamo oltre, alla partita di domani che è molto importante, dato che giocheremo contro il Sora.

Quando parla di proteste si riferisce alla possibilità aperta dalla dizione “comportamento antisportivo”?
“Antisportivo può voler dire tutto o niente. Presumo possa essere perché la decisione che ha preso il direttore di gara in quel momento era, secondo il calciatore del Città di Anagni, penalizzante e può aver protestato”.

L’esito del ricorso, anche alla luce della vittoria nello scontro diretto, porta a ulteriori tre punti di distacco dal Colleferro, ora a -8.
“Sì, il risultato è maturato sul campo, non è che qualcuno ci ha favorito. Siamo contenti dell’omologazione del risultato. Ora ci accingiamo a giocare le restanti quattro partite con il desiderio di poter arrivare ai Playoff, che sono meritati, secondo il mio punto di vista”.