L’allenatore del Tirreno Sansa Under 15, in vista del Beppe Viola: “Siamo un gruppo che ha voglia di continuare a divertirsi insieme”

Beppe Viola Tirreno Sansa
L’allenatore dell’Under 15 del Tirreno Sansa Daniele Lambroni. © AsdTirrenosansa

Continua il conto alla rovescia per il calcio d’inizio del Torneo Beppe Viola, storica kermesse dedicata al calcio giovanile, che quest’anno festeggia la sua 40esima edizione. Alla manifestazione prenderanno parte 40 squadre Under 15 appartenenti ad alcuni dei settori giovanili della Regione Lazio. Tra queste, nella seconda fascia del Girone G, c’è il Tirreno Sansa di mister Daniele Lambroni. Il tecnico ai microfoni MYSP ha parlato della stagione della sua squadra, che si è classificata quarta nel Girone A dei Giovanissimi Élite Under 15, una corsa che però si è fermata contro la Romulea al Primo Turno dei Playoff. Ma non solo, perché tra le sue parole c’è ovviamente anche la Champions League del calcio giovanile e i suoi ricordi da calciatore, legati proprio al Beppe Viola.

Salve mister, ci racconti com’è andata la stagione dei suoi ragazzi?
“La nostra stagione è stata straordinaria secondo gli addetti ai lavori. Tenuto conto del girone in cui eravamo stati collocati e il lotto delle squadre partecipanti di certo non si considerava il Tirreno Sansa come possibile finalista regionale. Quindi ora raccogliamo consensi che in primis i ragazzi meritano e poi per la società, che ci ha sempre sostenuto. Personalmente, considero questa stagione in linea con le aspettative, non mi sento di fare retorica. Dal 24 agosto, data dell’inizio del nostro ritiro, non ho mai nascosto al gruppo di essere nella possibilità di ambire a quel traguardo senza stupori. Vero, abbiamo raggiunto le finali all’ultimo secondo del campionato e per questo siamo stati fortunati, ma avevamo un piccolo credito con la fortuna malamente pagato durante tutto il campionato. Sono convinto che avremmo potuto raggiungere questo traguardo prima e con più tranquillità. Il Playoff ce lo sogniamo ancora la notte: in vantaggio in casa della blasonata e favorita Romulea, falliamo il match point e nel recupero subiamo il pareggio che ci costringe alla lotteria dei rigori. Una delle più classiche regole non scritte del calcio è stata perfettamente rispettata. Peccato, i Quarti di Finale erano ad un passo. La squadra meritava quella possibilità, senza nulla togliere ai ragazzi della Romulea contro cui abbiamo disputato una partita corretta, equilibrata e ben giocata da entrambe le formazioni. Finale amaro per noi ma assolutamente accettato sul campo. Senza isterismi o disperazioni. I processi di crescita passano soprattutto attraverso le sconfitte. Sono inevitabili”.

Per guardare le partite del Beppe Viola segui le pagine Facebook MYSP e “Torneo “Beppe Viola” – La Champions League del calcio giovanile”.

Cosa rappresenta per lei il Beppe Viola?
“Il Beppe Viola è arrivato alla sua 40esima edizione, stiamo parlando di un progetto riuscito. Ogni anno cresce nelle sue dimensioni, nell’organizzazione e nella visibilità che si dà a Roma e al settore giovanile laziale. La sontuosità della cerimonia di inaugurazione a Capannelle ne è stata la dimostrazione”.

È all’esordio in panchina in questa manifestazione? Ha partecipato da calciatore?
“È il mio primo Beppe Viola sia da allenatore del Tirreno Sansa, sia in generale in panchina, e lo vivo con tanta emozione perché l’ho vissuto da calciatore nel 1987, quando si giocava solo all’Urbetevere. Giocavo con quel Montesacro del patron Giovanni Guarracino (papà di Giampiero, allora allenatore e oggi tra i migliori dirigenti del settore giovanile). Fummo eliminati ai rigori dalla Lodigiani che poi vinse il torneo. Quella semifinale per me ebbe un significato elevatissimo perché dopo quella partita si aprirono per me le porte del professionismo. Insomma, bellissimi ricordi. Ma d’altronde, una delle cose più belle del calcio è proprio la nostalgia e il raccontarsi il passato. Ogni malato di calcio ha aneddoti e storie, a prescindere dal livello in cui lo hai vissuto”.

Siete nel Gruppo G insieme a Savio, Ponte di Nona e Fiano Romano, mi può dire la sua su questo Girone. Conosce le altre squadre? Cosa ne pensa?
“Il nostro girone è apertissimo. Il Savio è la logica favorita. Ha dominato il gìGirone C ed è finalista per il titolo regionale. Non c’è da aggiungere altro. Il Fiano Romano ha vinto il suo campionato Regionale. Ci siamo incontrati a un torneo di Natale e mi hanno fatto un’ottima impressione. Avrebbero potuto partecipare anche quest’anno al campionato Élite senza sfigurare. Il Ponte di Nona, invece, è il padrone di casa. È sempre difficile giocare su quel campo e i ragazzi avranno voglia di riscattare una stagione anche per loro finita amaramente ai rigori. Per noi, si tratta di un’altra splendida avventura: un gruppo di 17-18 giocatori che hanno voglia di continuare a divertirsi insieme. Insieme, la nostra parola d’ordine”.