L’allenatore del Tor di Quinto Under 15 sul Beppe Viola: “Abbiamo la voglia e l’umiltà di affrontare tutte le partite nella stessa maniera”
Il torneo Beppe Viola è ai nastri di partenza. La manifestazione dedicata al calcio giovanile è arrivata alla sua 40esima edizione e 40 squadre Under 15 provenienti da tutta la regione Lazio si sfideranno per la vittoria finale. Tra queste c’è anche il Tor di Quinto di mister Lorenzo Basili. Il tecnico è intervenuto ai microfoni MYSP e ha parlato della stagione dei suoi ragazzi, che hanno chiuso il campionato al quinto posto nel Girone A dei Giovanissimi Élite U15, fuori dalla zona Playoff. Nonostante questo, però, per l’allenatore il giudizio è positivo. C’è spazio anche per la Champions League del calcio giovanile, il Tor di Quinto è stato inserito in seconda fascia nel Girone I, insieme a Nuova Tor Tre Teste, Colleferro, Atletico Morena.
Salve mister, qual è il suo giudizio sul campionato?
“Ampiamente positivo, perché bisogna avere l’umiltà di pensare da dove si parte. Si parte da una squadra che l’anno scorso è retrocessa, costruita praticamente all’ultimo con un grande lavoro della società. Non si pensava potesse avere una crescita così importante. Naturalmente puntavamo a provare ad entrare nelle Finali sin dall’inizio, ma sapevamo che si trattava di un obiettivo difficile, che nel girone c’erano tante concorrenti e partivamo indietro rispetto agli avversari, poi però i ragazzi hanno dimostrato voglia di crescere e migliorare. Avevano probabilmente bisogno di essere stimolati e per noi questo è stato semplice. Diciamo che gli stimoli li hanno trovati da soli, a metà campionato ci trovavamo vicini alla zona Playoff. Hanno fatto un campionato che ha dato loro emozioni e soddisfazioni e crescere è più semplice quando i risultati sono positivi. La prima con il Grifone ci ha dato una scossa che non ci aspettavamo, abbiamo cominciato con un pareggio in casa loro, partendo dal nostro vantaggio. Siamo arrivati a pochi punti dalle finali, il rammarico rimane in noi e nei ragazzi, ma dimostra la voglia di crescita che abbiamo avuto sia come gruppo sia come singoli”.
Adesso affronterete il Beppe Viola. Quali sono le sue sensazioni? Come ci arrivate?
“È un torneo prestigioso, dove sono presenti tutte le società che si trovano ai vertici. Va affrontato con la stessa concentrazione e voglia del campionato, perché, essendo costruito a fasce e giocato a fine anno, dà alle squadre un possibile punto di inizio per la stagione prossima più che un punto di arrivo per la fine del campionato. Dà molta importanza alla crescita dei ragazzi, all’anno che verrà per loro e per la società. Ci sono squadre importanti, attrezzate per vincerlo, non per occupare tempo, e questo dà alla competizione un agonismo maggiore, voglia di giocarla e di vincerla. Naturalmente sappiamo di partire un gradino sotto rispetto a chi si trova nella prima fascia, ma ce lo giocheremo con voglia e concentrazione per colmare questo gap e arrivare a giocare fino alla fine”.
Per guardare le partite del Beppe Viola segui le pagine Facebook MYSP e “Torneo “Beppe Viola” – La Champions League del calcio giovanile”.
È la prima volta che allena nel Beppe Viola?
“Per un motivo o per un altro purtroppo non l’ho mai fatto, è la prima volta”.
Questa porta a un po’ di nervosismo o quantomeno di emozione?
“Abbiamo giocato tante competizioni importanti, sono più la voglia e la felicità di giocarle piuttosto che l’ansia che possono portare, sono tornei che vanno presi nel verso giusto, con la contentezza di poter partecipare a manifestazioni di alto livello. È più il volerlo affrontare che la paura di affrontarlo”.
Mentre da giocatore?
“Sì, l’ho giocato con il Tor di Quinto. Io sono nato, cresciuto e finirò al Tor di Quinto”.
Come commenta il suo girone? Affronterete Tor Tre Teste, Colleferro e Atletico Morena.
“Tutte le partite vanno viste come dentro o fuori. Non è un girone lungo, quindi sono tutte così e le giocheremo in questo modo. L’errore di poter pensare che una squadra possa essere più abbordabile di un’altra non è nelle corde del Tor di Quinto. Noi abbiamo la voglia e l’umiltà di affrontare tutte le partite nella stessa maniera, altrimenti si creano alibi quando si giocano partite più difficili”.
Quindi si entra poco nel merito della singola squadra?
“Esatto. Sappiamo di avere un collettivo costruito sull’agonismo e sulla voglia di vincere. Affrontare una squadra in una maniera diversa da questa sarebbe darsi una pugnalata. Abbiamo l’obbligo di approcciare a tutte con il massimo della concentrazione, proprio perché siamo partiti indietro rispetto ad altre. Questa consapevolezza ci ha dato la possibilità di andare ad affrontare tutte le gare nella stessa maniera, sapendo che tutte portano 0, 1 o 3 punti, a prescindere da chi si incontra. È naturale che quando vai a incontrare la Nuova Tor Tre Teste sai di avere davanti una squadra forte e costruita per vincere, ma come non devi avere paura di affrontarne una che sai essere avanti a te, non puoi avere la presunzione di sentirti più forte e quindi la tranquillità di affrontare una squadra che magari, per nome o campionato fatto, parte dietro di te. Altrimenti risulta inutile la voglia che mettiamo in campo per colmare il gap con chi parte in prima fascia. Sarebbe contraddittorio pensare che possiamo colmare il gap e non pensare che chi parte in terza o in quarta possa fare lo stesso con noi. I nostri ragazzi sono piccoli ma svegli, se dai loro la possibilità di pensare che qualcuno non lo possa colmare, loro perdono la voglia e la fantasia nel cercare di fare qualcosa in più contro le prime. Noi abbiamo l’abitudine di affrontare tutti alla stessa maniera, il calcio non è una formula scritta”.